Trekking al Canyon del Colca: la mia guida
Quando abbiamo scelto il Perù come meta sapevamo di voler inserire 2-3 giorni di trekking all’interno del nostro itinerario. Dopo un pò di ricerche su guide e web, abbiamo deciso di optare per il Canyon del Colca. Abbiamo infatti escluso l’Inca trail per una questione di costi e tempi.
Il Colca è uno dei canyon più profondi al mondo ed è una delle attrazioni principali del Perù.
Per il trekking abbiamo deciso di affidarci a un’agenzia locale. Abbiamo prenotato in loco due giorni prima di partire (viaggiavamo in alta stagione).
Abbiamo scelto l’agenzia di Arequipa “Naturaleza Activa”, che ci era stata consigliata da un’amica che l’aveva utilizzata l’anno prima (è consigliata anche dalla lonely planet).
Siamo stati da loro dopo aver chiesto informazioni a un paio di altre agenzie e il simpaticissimo propietario ci ha subito conquistato. La scelta di affidarci a loro si è rivelata azzeccata perchè la nostra guida, Marko, è stato il vero valore aggiunto del nostro tour.
Quando ti troverai a scegliere il trekking, la maggior parte delle agenzie ti proporrà quello da due giorni, che è quello che fanno la maggior parte dei turisti.
Io ti consiglio invece di scegliere il trekking di 3 giorni al Colca Canyon, poichè riuscirai a goderti di più le giornate e e anche a evitare gli “affollamenti” del trekking di 2 giorni.
QUALI SONO LE DIFFERENZE TRA TREKKING DI 2 E 3 GIORNI?
Il percorso dei due trekking è uguale ma nel caso in cui scegliessi il trekking da 2 giorni durante il primo giorno percorreresti l’equivalente di 2 giorni di trekking del percorso da 3. Quindi è evidente che questa opzione sia molto più pesante in termini fisici.
Inoltre scegliendo i due giorni non ti godresti il meritato relax nell’oasi di Sangalle, il punto più profondo del canyon, in quanto ci arriveresti alle 17, quando il sole sta per calare.
Nel trekking da 3 giorni si arriva all’oasi per pranzo e ci si può godere il sole e la piscina con pochissimi altri, poichè la maggior parte delle persone sceglie il percorso da 2 giorni.
In definitiva il trekking da 2 giorni è molto più pesante fisicamente e secondo me non dà l’opportunità di godersi l’esperienza in pieno.
Di seguito trovi la mia guida al trekking del Canyon del Colca di 3 giorni con il dettaglio del nostro itinerario con Naturaleza Activa (è lo stesso itinerario della maggior parte delle agenzie), con l’indicazione delle principali differenze con il percorso da 2 giorni.
ITINERARIO TREKING COLCA CANYON – GIORNO 1
Successivamente si raggiunge la cittadina di Cabanaconde che sarà il punto di partenza del trekking vero e proprio. Qui ci si potrà rifornire di acqua e snack vari (considera che solo dopo circa 4h di cammino avrete modo di acquistare viveri).
Da Cabanaconde ti aspettano circa 4h di discesa all’interno del canyon. Più si scende e più la temperatura si alza e il sole inizia a scottare. I sentieri sono polverosi e non è presente ombra, quindi è necessario avere con sè una buona scorta di acqua e un cappellino per proteggersi dal sole.
Essendo tutto in discesa, all’inizio il trekking ti sembrerà leggero ma ti assicuro che le tue ginocchia e tutti i muscoli delle gambe il giorno dopo saranno a pezzi!
Si arriva a pranzo in un minuscolo villaggio sul fiume di cui non ricordo il nome. Dopo il pranzo arriva il bello perchè la maggior parte delle persone (che fa il trekking da 2 giorni) va via poichè li aspettano altre 4-5 ore di camminata per l’oasi di Sangalle. Tu insieme a pochi altri potrai goderti le sorgenti calde sul fiume, o se sei impavido un bagno nel fiume gelato, potrai rilassarti, leggere un libro, bere una birra e chiacchierare fino a ora di cena.
Dopo cena ti farai cullare dal rumore del fiume e crollerai in un sonno profondo fino alla sveglia del giorno dopo.

Condor che sta per spiccare il volo

La discesa nel Canyon
ITINERARIO TREKKING COLCA CANYON – GIORNO 2
In realtà per chi fosse particolarmente stanco o pigro (e la nostra guida aveva subito capito di che pasta siamo fatti proponendoci questa opzione da subito :D), la salita può essere evitata prendendo un bus locale per pochi soles. Questa scelta in realtà si è rivelata una manna dal cielo per me, perchè subito appena sveglia ho iniziato a non sentirmi molto bene.
Il percorso in bus è un’esperienza da evitare se soffri di vertigini perchè si percorre un sentiero (che è lo stesso che percorreresti a piedi) a strapiombo senza nessun parapetto e il bus è largo esattamente quanto la strada. L’autista è un fenomeno, mai visto niente di simile.
Quindi siamo arrivati all’oasi poco prima di pranzo e abbiamo (o meglio i miei compagni di viaggio, io putroppo stavo male) potuto goderci la piscina fino alle 16 più o meno. Considera che il gruppo del trekking di 2 giorni è arrivato verso le 17 stremato, quando era già freddo e non c’era più sole.
Io putroppo avevo iniziato a star male la mattina e nel pomeriggio sono drasticamente peggiorata. Avevo sicuramente la febbre alta (non dimenticare di portare medicinali nello zaino con te) e sono stata praticamente tutto pomeriggio a letto. Non avevo la forza neanche di mangiare, infatti ho saltato sia pranzo che cena.
ITINERARIO TREKKING COLCA CANYON – GIORNO 3
Il terzo giorno prevede la grande salita per ritornare al nostro punto di partenza. Il dislivello in salita è di circa 1.100 metri e la partenza è prevista alle 4.00/4:30 del mattino, per evitare il sole e essere a colazione verso le 8. Questo è lo stesso percorso che viene fatto da chi sceglie il trekking da 2 giorni al secondo giorno, dopo aver già camminato circa 8 ore nel primo giorno.
Per fortuna per me che non stavo bene e non avrei mai potuto affrontare quella salita, c’è l’opzione di farsi portare in cima da un mulo. Basta chiedere la sera prima alla vostra guida o ai proprietari del lodge. Con i muli la salita dura la metà quindi si parte dopo e si arriva insieme agli altri. Devo dire che oltre a essere stata per me una manna dal cielo (se non ci fossero stati avrei dovuto aspettare almeno un altro giorno per riprendermi…), è stato anche molto divertente salire con il mulo (povero lui, però!). Anche Daniele mi ha accompagnato per non lasciarmi sola, con conseguente presa in giro eterna da parte dei suoi amici
Una volta a Cabanaconde si fa colazione e poi si riprende la strada verso Arequipa.
Sulla strada sono previste ancora un paio di soste. La prima dopo un paio d’ore per bagno alle terme (facoltativo). Noi l’abbiamo saltato perchè non ne avevamo voglia e non ci sembravano un granchè. Dopo un grande pranzo a buffet (dove sono riuscita a mangiare almeno un pò di riso in bianco dopo più di 24 ore), ci siamo rimessi in viaggio e ci siamo fermati per l’ultima volta a circa 5.000 metri per ammirare il vulcano Patapampa. Il paesaggio era abbastanza surreale, quasi lunare. Qui il nostro saggio amico Rudy ha deciso di accendersi una sigaretta, perchè quando mai gli sarebbe più capitato di fumare a 5000 metri!
Abbiamo poi proseguito per Arequipa, dove siamo rientrati nel pomeriggio.

Relax all’oasi di Sangalle

I terrazzamenti nella Valle del Colca
Per concludere se tornassi indietro sceglierei ancora l’opzione da 3 giorni, che permette di avere ritmi meno serrati e di godersi di più le giornate.
In generale mi sento di dire che questo non è un trekking facile. Bisogna comunque essere in una buona forma fisica per poterlo affrontare.
I due posti in cui si dorme sono super spartani, bagni e docce sono in comune e le condizioni igieniche non sono delle migliori quindi se non hai un buono spirito di adattamento questo trekking non fa per te.
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io ho fatto una sorta di trekking in Peru, a Machu Picchiu salendo la montagna.
Una fatica devastante. Questo Canyon del Conca non lo conoscevo, ma lo tengo in considerazione per la prossima!
In effetti questo è un trekking meno conosciuto dell’Inca Trail ma altrettanto bello!
Quello in Perù è stato l’ultimo viaggio “serio” che ho fatto, ormai nel 2019. All’inizio ero incerta se andare o meno nella valle del Colca anche perché di certo non avrei fatto il trekking, non avendo fiato nemmeno alle nostre altitutini, figuriamoci lassù. Poi alla fine invece l’abbiamo inserito nell’itinerario di viaggio ed è stato uno dei momenti più belli in assoluto e ci siamo pentiti di non aver avuto più tempo da dedicare a questa zona. Contrariamente alla gran parte dei turisti ci siamo mossi completamente da soli, senza agenzie ed è stato tutto fattibilissimo senza problemi. Abbiamo visto tantissimi condor, camminato comunque tanto (ma senza troppo dislivello) e visto posti davvero pazzeschi. Ho davvero dei bellissimi ricordi della valle del Colca nonostante l’altitudine micidiale lungo il percorso (poi sono stata male dopo, a Cusco).
Anche per me è stata una delle tappe più belle del Perù! Paesaggi mai visti prima!